lunedì 31 agosto 2015

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Il Frecciarossa si ferma a Bari. Taranto perennemente tagliata fuori

Mentre a Bari arriva il Frecciarossa che collegherà il capoluogo pugliese a Milano in poco più di 6 ore a Taranto arrivano le nuove diligenze trainate dai ciucci che, apache permettendo, collegheranno  Taranto con la California e il Nuovo Messico . 

Ormai si ha l'impressione che l'isolamento in termini di trasporti  sia sempre più voluto e abbia una precisa finalità: quella di tagliare fuori  Taranto da tutto e tutti. 




domenica 30 agosto 2015

giovedì 27 agosto 2015

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L'eterna bellezza delle donne tarantine..

La bellezza delle donne tarantine immortalate nell'arte, l'arte rende eterna la dimensione della magnificenza. Riprendo un bellissimo post del sito Targato TA mostrandone l'esempio.


Quando si parla della ‪Taranto antica e di ciò che hanno significato per l’Occidente la sua cultura e le sue produzioni artistiche, il pensiero corre inevitabilmente alle migliaia di reperti della città greca che affollano musei e collezioni di tutto il mondo.
Ma c’è un’opera che, sebbene non realizzata a Taranto e nemmeno mai passata dai “Due Mari”, è ugualmente straordinaria testimonianza di grandezza per la nostra città. La statua che vedete in foto, scolpita in marmo dallo scultore neoclassico Alexandre Schoenewerk nel 1871, si intitola "La Jeune Tarantine" (la giovane tarantina). Si ispira ad un poema omonimo di André Chénier, scrittore francese vissuto alla fine del Settecento, giustiziato a soli 31 anni durante la Rivoluzione.
Per ammirarla, basta recarsi al Musée d’Orsay di Parigi, dove – capolavoro fra capolavori – è lì a dimostrare quanto fosse vivo il "mito" della Taranto classica negli ambienti culturali europei del Neoclassicismo.
Una grandezza della quale, evidentemente, qui non si è affatto consapevoli, ma che pure potrebbe essere quanto mai utile per un’idea “diversa” di città. Partendo dalla cultura, quella vera, senza esaltazioni retoriche o inutili campanilismi.

Da:  https://www.facebook.com/TargatoTA?fref=photo
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I cieli di Taranto: la Via Lattea dai luoghi dello sbarco di Falanto

Ciò che vedeva Falanto ed i suoi spartani al loro arrivo sulle spiagge di  Taranto: ospitiamo molto volentieri questi magnifici scatti di Nicola Fiorentini (su fb "L'angolo del Mesto") che ci mostrano la Via Lattea vista da località Porto Perone (Leporano-Taranto)




mercoledì 26 agosto 2015

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Taranto: le donne più belle del mondo

Le donne di Taranto sono le più belle

Gneo Nevio,
frammenti
Dalla
Tarentilla
Fr. 62 Traglia:
Quae ego in theatro hic meis probavi plausibus,
ea non audere quemquam regem rumpere:
quanto libertatem hanc hic superat servitus!
Quello che qui in teatro ho approvato con i miei applausi, non c’è
sovrano che possa distruggerlo: quanto qui la condizione di schiavo è
superiore a questa (vostra) libertà!
Fr. 63 Traglia
Quasi pila
in choro ludens datatim dat se et communem facit.
Alii adnutat, alii adnictat, alium amat, alium tenet.
Alibi manus est occupata, alii percellit pedem,
anulum dat alii spectandum, a labris alium invocat,
cum alio cantat, attamen alii suo dat digito litteras.
Come al gioco della palla, si porge dandosi a vicenda e si concede a tutti:
a uno fa cenni, ad un altro ammicca; fa l’amore con uno, tiene stretto un
altro; ha la mano occupata con uno, un altro stuzzica col piede; a uno fa
ammirare l’anello, a un altro parla col movimento delle labbra; mentre
canta con uno, a un altro traccia lettere col dito

www.liceofranchetti.it/insegnanti/materiali/millino/nevio

NDR ( la tarentilla era una donna potentissima a causa della sua bellezza ed abilità)


La Tarentilla è una fabula palliata del commediografo e tragediografo latino Gneo Nevio del III sec. a.C. Si tratta, dunque, di una commedia latina di argomento greco; il titolo è traducibile in italiano come La ragazza di Taranto, e deriva dal nome latino della città,Tarentum. È la meglio conservata tra le commedie di Nevio, ed è l'unica delle trentacinque di cui si ha notizia e di cui sia possibile ricostruire, seppure sommariamente, la trama. Fu tratta da una commedia greca di cui non è rimasta alcuna notizia, e ottenne a Roma un grandissimo successo di pubblico.
L'opera si apre con un prologo a carattere polemico, in cui Nevio sottolineava come uno schiavo potesse in Grecia criticare una tragedia o una commedia, mentre a Roma non era ammesso che lo facesse un uomo libero: Nevio intendeva, dunque, sostenere che uno schiavo in Grecia godeva di una libertà maggiore di quella di un cittadino libero romano.




websta.me › Posts of @simolauda
simolauda '' facce celesti con gli occhi splendenti, simili a superbe creature; che mai si vide in tante tanta bellezza quanta nelle donne tarantine s'apprezza.
 
 
DE PUELLIS TARENTINIS
Nel De puellis tarentinis Elisio Calenzio, per far ingelosire la sua amata, che si chiamava Olimpia, così lodava la bellezza delle giovani tarantine se lo vuoi saper son tutte belle, tutte che amano e tali che non hanno venerato nessuna divinità se non Venere.
(Sito del comune di Taranto) 

Leonida da Taranto:

E così Plottide bella
che bellamente tesseva
ottantenne sull’onda
dell’archeronte varcò".



martedì 25 agosto 2015

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Il Museo Ipogeo Spartano di Taranto non è solo Spartano

Questo post vuole chiarire un concetto che potrà sembrare scontato a visitatori e turisti ma che è necessario sottolineare a causa del solito dormiente neurone tarantino

Il Museo Spartano di Taranto non è solo SPARTANO nel senso che non è una struttura mono-tematica.
Anzi la possibilità di poter osservare tracce storiche di varie epoche dal VIII sec. a.C al XVII sec è uno dei motivi del suo successo agli occhi dei visitatori.

Non a caso coloro che criticano le attività del museo non hanno mai visitato la struttura che lo accoglie e non hanno mai partecipato alle nostre visite guidate.

Il museo è accolto nell'ipogeo del palazzo nobiliare de Beaumont Bonelli (XVII sec)

Chi ha realmente visitato la struttura sa che in essa è possibile osservare:
-i banchi di cavaggio in calcarenite, i blocchi greci e i resti di un asse viario greco
- i resti di una probabile struttura idrica romana
-L'opus incertum medievale presente in ogni sala e i coevi archi con annesso pozzo
-Il tunnel che arriva direttamente sul livello del mare  di periodo tardomedievale
- Le complesse strutture idriche, i pozzi, la triarcata di ingresso e la sovrastruttura a botte databile intorno al XVII secolo data di costruzione del sovrastante palazzo nobiliare

A tutto questo dobbiamo aggiungere la visita alla Casa Nobiliare della Marchesa de Beaumont Bonelli che dimostra la nobiltà dei palazzi del XVII sec tarantino con affreschi e pavimenti in maiolica originali
Sia l'ipogeo che la casa della marchesa sono stati recuperati, restaurati ed aperti alle visite guidate nel 2004 dai suoi attuali proprietari (famiglia Bellacicco) senza alcun finanziamento pubblico o privato. Gli stessi hanno fondato nel 2003 l'associazione culturale Filonide

L'opera di restauro e di valorizzazione dei due manufatti ha fatto si che il palazzo (Casa e Ipogeo) ricevesse nel 2007 il riconoscimento da parte del Mibact mediante apposizione di espositore all'ingresso. L'ipogeo è stato inoltre oggetto di tesi di laurea negli Stati Uniti e in Italia.

A conclusione di tale lavoro di recupero l'associazione Filonide ha pubblicato un libro (“Il Mistero della Marchesa – riscoperta di palazzo de Beaumont Bonelli) nel quale ci sono tutti gli studi geologici, archeologici e storici condotti dai prof Mastronuzzi, De Vitis e Chirico

Ma allora perchè lo avete chiamato Museo Spartano?
Ci siamo rifatti alla fondazione di Taranto e al periodo più antico visibile all'interno della nostra struttura. Avremmo potuto chiamarlo anche “Museo del medioevo” o “Museo del XVII sec tarantino”.
All'interno della struttura si ha modo di divulgare l'intera millenaria storia di Taranto partendo dalla sua fondazione fino al 900. La “passeggiata temporale” nella storia della nostra città è esattamente il motivo di interesse da parte dei nostri visitatori

La struttura ipogea presenta poi dal 2015 una esposizione artistica moderna e riproduzioni storiche che supportano l'attività di divulgazione delle visite guidate.
Ma sono le strutture murarie storiche il vero pezzo forte della struttura.

Perchè il Museo suscita strani pruriti su alcune pagine facebook di tarantini?
Taluni tarantini (in realtà una piccolissima minoranza) ignorano o attaccano il Museo per motivi ideologici non legati alla struttura in sé ma in relazione al legame Taranto-Sparta non condiviso. Bisogna dunque distruggere il Museo non in quanto tale ma in quanto spartano.

Tali motivi ideologici dipendono da dove tira la brezza.
-Se tira da ponente gli spartani sono considerati fascisti. Secondo una correlazione tutt'ora non spiegata
-Se tira da levante gli spartani sono considerati pagani, guerrafondai, rozzi, brutti e puzzolenti. Taluni parlano di omini verdi trinarciuti con quattro antenne.

Inutile dire che siamo impossibilitati a commentare tali brezze. Come ass Filonide ci occupiamo di cose serie ed importanti. Ovvero di monsoni, di trombe d'aria e di grandi correnti mondiali.

L'insofferenza ideologica contro il Museo spartano si spinge fino a commentare con recensioni false la pagina tripadvisor del museo nella speranza di farlo scendere nelle classifiche locali e nazionali. Tali intenzioni, tra l'altro cripticamente rese pubbliche su alcune pagine fb , sono state debitamente segnalate a tripadvisor che ha avviato il monitoraggio di ogni recensione anche con il controllo dell'IP con il metodo della verifica territoriale.

L'attacco via web al museo spartano è dannoso per la città perchè fa calare nelle classifiche una struttura di Taranto che in 4 mesi ha raggiunto la posizione 26 nella pagina della Puglia. Ma chiedere un atto di comune collaborazione è cosa impossibile a Taranto.

Il museo ha in passato raccolto consensi unanimi quanto era ipogeo de beaumont bonelli. Alcuni degli attuali detrattori hanno collaborato con noi e sono stati da noi ospitati per varie manifestazioni culturali/artistiche/musicali. Poi con il cambio di nome la musica è cambiata.

Ma è cambiato solo il nome. La struttura, le attività e le visite sono identiche a quelle di dieci anni fa. Chi ci segue dal 2004 questo lo sa molto bene.

Quindi colpevole perché spartano . 

La rivalutazione e rigenerazione del Borgo Antico da parte dei privati dunque va bene solo quando resta teoria. Se inizia a diventare concreta e reale deve essere attaccata e distrutta. 

Buffo pensare che se avessimo chiamato il Museo con nomi improbabili del tipo “Cinese” o “degli asteroidi” probabilmente non ci sarebbero stati tutti questi pruriti.

Taluni non sopportano la definizione di Museo.
Rimandiamo il lettore  ad approfondire su apposita bibliografia la generica definizione di Museo e la differenza fra Museo Archeologico, Museo Storico, Museo all'aperto, Museo tematico etc.

Tutte queste precisazioni sono francamente scoraggianti. Ma chi opera nel mondo dell'associazionismo a Taranto deve fare il callo a queste cose. 

Quindi di cosa si occupa l'Ass Filonide e il Museo Spartano?
La spartanità del museo è solo l'inizio per poter  poi divulgare l'intera storia di Taranto.

E' legittimo non essere d'accordo sulla spartanità di Taranto. Non lo è invece attaccare inutilmente il lavoro degli altri.

A tal proposito è bene ricordare la missione dell'ass Filonide

Ci occupiamo di cose semplici e concrete ovvero
-Valorizzazione di Taranto e del suo Borgo Antico mediante le visite guidate al Museo
-Studio e diffusione della storia e della cultura di Taranto
- Promozione dell'immagine della città via web con finalità turistica

L'ass. Filonide non si occupa di piani urbanistici, di arredo urbano, di modificazioni delle rotte degli uccelli migratori e del raddrizzamento dell'asse terrestre
Se non siete d'accordo sulle modificazioni delle rotte degli uccelli migratori bussate ad altre porte.

Crediamo di aver negli anni contribuito al boom di visitatori nel Borgo Antico di Taranto mediante le nostre costanti e concrete attività quotidiane fornendo ai visitatori un motivo in più per recarsi e soggiornare a Taranto. 
Non saremo certamente all'altezza del Castello o del MarTa né vogliamo esserlo. 
Ma siamo al tempo stesso una delle più importanti realtà attrattive del nostro centro storico come altre attività operanti quotidianamente nella divulgazione culturale

Negarlo per motivi ideologici è da stupidi. E la stupidità attualmente non serve alla città.

Ma noi vogliamo criticarvi a tutti i costi. Su cosa possiamo farlo?
-Perchè siamo brutti, cattivi e antipatici

-Perchè parlare di Borgo Antico (e non città vecchia), di Taranto salentina, di Ex Convento di San Francesco (e non di caserma rossarol), di resti del tempio dorico invece di generiche colonne doriche è culturalmente anticonformista.

-Perchè siamo stati i primi a scommettere nel 2004 nel Borgo Antico e a rivalorizzare un ipogeo nel periodo in cui veniva definito “scantinato a taranto vecchia”

-Perchè non amiamo cedere all'imperante luogo comune di denigrare la città.

-Perchè siamo riusciti a creare un motore di attrazione che richiama turisti e visitatori da fuori città. Che poi lo facciano perché siamo spartani o perché interessati al tunnel per il mare non lo consideriamo importante. Consideriamo importante invece il risultato concreto. Il quale potrebbe essere moltiplicato per 100.000 se ci fosse un coordinamento leale e onesto fra associazioni, privati e pubblica amministrazione. 


sabato 22 agosto 2015

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Archeologi sottomarini internazionali nel museo spartano

Salutiamo i nostri amici archeologi marini inglesi di passaggio da Taranto in direzione Albania.
La nave di ricerca archeologica attraccata al molo era la loro 
Sono rimasti sbalorditi dalle bellezze murarie del Museo Ipogeo Spartano e hanno detto che sarebbe bello un giorno avviare ricerche archeologiche marine a Taranto. Goodbye and see you soon!


venerdì 21 agosto 2015

mercoledì 19 agosto 2015

martedì 18 agosto 2015

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Auguri di buon lavoro alla nuova direttrice del MarTa Dott.ssa Eva Degl'Innocenti

Facciamo i nostri auguri di buon lavoro a Eva Degl’Innocenti, la nuova direttrice del Museo Nazionale di Taranto MarTA uno dei venti musei più importanti di Italia.

Si conclusa la selezione bandita dal Ministero dei Beni Culturali per la scelta dei direttori dei 20 musei più importanti di Italia

Il rilancio culturale e turistico di Taranto dovrà necessariamente passare da questa nostra perla da valorizzare e promuovere in ogni angolo del mondo. Per fare ciò servirà competenza, professionalità e capacità di gestione e promozione di caratura internazionale

Ecco il curriculum della nuova direttrice (da sito Mibact)

http://www.beniculturali.it/mibac/export/MiBAC/sito-MiBAC/Contenuti/visualizza_asset.html_1656248911.html

16) al MUSEO ARCHEOLOGICO NAZIONALE DI TARANTO
Eva Degl’Innocenti – 39 anni, archeologa. Nata a Pistoia, si è laureata a Pisa in conservazione di beni culturali, indirizzo archeologico, dove ha frequentato anche la Scuola di Specializzazione di Archeologia; ha poi conseguito il dottorato di ricerca europeo presso l’Università degli studi di Siena in Storia, archeologia e archivi del Medioevo. Dal 2013 è Direttrice del Servizio dei beni culturali e del museo/centro d’interpretazione Coriosolis 
della Comunità dei Comuni Plancoët Plélan in Bretagna 
(ente locale di 18 comuni del dipartimento delle Côtes-d’Armor), dove lavora dal 2010. È stata Ricercatrice e project manager di progetto europeo presso il Museo Nazionale francese del Medioevo di Parigi. Dal 1995 al 2008 ha condotto scavi archeologici in Italia e in Tunisia. È autrice di numerose pubblicazioni e ha insegnato in diverse università italiane e francesi.





lunedì 17 agosto 2015

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Giò Ponti e la Cattedrale di Taranto

Che città strana è Taranto, ospita la cattedrale di Giò Ponti, opera d'arte internazionale, e pochi la considerano fra le eccellenze non solo della città. Questo troviamo scritto nel suo sito:

La cattedrale di Taranto che oggi sta sostituendo in popolarità la Torre Pirelli, si fonda su un'idea senza precedenti: la vela (così l'ha chiamata subito la gente) in luogo della cupola, o delle torri, come alto segnale. La vela è una facciata sul cielo. Dice Ponti: Ho pensato: due facciate. Una, la minore, salendo la scalinata, con le porte per accedere alla chiesa. L'altra, la maggiore, accessibile solo allo sguardo e al vento: una facciata per l'aria, con ottanta finestre aperte sull'immenso, che è la dimensione del mistero…
disse Luigi Moretti ..Questa quasi immateriale struttura è essa, ed essa sola, la chiesa. E coglieva la religiosità non-liturgica di quest'architettura, in cui la vela, che si eleva (alta 53 metri) sopra la chiesa e non comunica internamente con essa, è un canto esterno, convoca l'esterno e si riflette e si moltiplica all'esterno, negli specchi d'acqua antistanti: composta da due sottili pareti parallele, traforate, una a un metro dall'altra, su cui gioca la luce, è un'acrobazia architettonica, impasto di concretezza e di aria dedicata al cielo. All'interno della chiesa si raccolgono i fedeli: ma anche qui lo spirito è chiaro e lieve: spazio bianco e verde, muri traforati, un disegno pontiano continuo cui appartengono anche i due angelici affreschi, e non c'è altro. Né altre decorazioni, né interventi altrui. L'arcivescovo Guglielmo Motolese, committente illuminato, ha protetto il suo architetto. Non così la Città, per ora, perché l'esterno della cattedrale, vasche comprese, è aggredito dall'incuria e dalla speculazione — non aggredito dal verde, come l'architetto sperava.E vorremmo dire anche questo: il giorno dell'inaugurazione della cattedrale, dopo i discorsi delle Autorità, applauditi come discorsi, il discorso dell'Architetto fu preceduto dall'applauso un fragore lunghissimo- da parte della folla, e ascoltato non come discorso ma come desiderio. E il giorno dopo la gente dì Taranto venne alla cattedrale portando con sé vasi e piante da piantare, perché l'architetto sognava che il verde rampicante coprisse le pareti bianche della sua architettura. Noi abbiamo conservato la registrazione non del discorso ma dell'applauso, dieci minuti di tuono.



domenica 16 agosto 2015

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Tromba d'aria sull'ilva. Che sia la volta buona?

16 08 2015 ore 13,20 tromba d'aria in atto sull'ilva. Che sia la volta buona che il vento porti via questa fabbrica che causa dolore, morte e immense sofferenze a cittadini e lavoratori?

Precisazione (superflua) per i lettori dal neurone poco elastico: questo post è una provocazione per tutte le montagne di chiacchiere che quotidianamente si dicono su risanamento ilva e sostenibilità ambientale. Inutile dire che nessuno vuole che  avvengano eventi tragici. Sarebbe una offesa a qualsiasi lettore dotato di buon senso.








sabato 15 agosto 2015

venerdì 14 agosto 2015

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Su google earth esiste solo il borgo antico

L'importanza di una definizione che nobilita un territorio. Le cose vecchie si buttano nella spazzatura, le cose antiche si restaurano e sono preziose, e c'è chi caparbiamente si ostina a chiamare città vecchia un luogo che narra di 2721 anni.Ma vogliamo cominciare a voler bene a questo territorio definendolo per quello che è??? Antico, antico, antico, antico,Antico, antico, antico, antico,Antico, antico, antico, antico,Antico, antico, antico, antico,Antico, antico, antico, antico,Antico, antico, antico, antico,