mercoledì 26 agosto 2015

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Taranto: le donne più belle del mondo

Le donne di Taranto sono le più belle

Gneo Nevio,
frammenti
Dalla
Tarentilla
Fr. 62 Traglia:
Quae ego in theatro hic meis probavi plausibus,
ea non audere quemquam regem rumpere:
quanto libertatem hanc hic superat servitus!
Quello che qui in teatro ho approvato con i miei applausi, non c’è
sovrano che possa distruggerlo: quanto qui la condizione di schiavo è
superiore a questa (vostra) libertà!
Fr. 63 Traglia
Quasi pila
in choro ludens datatim dat se et communem facit.
Alii adnutat, alii adnictat, alium amat, alium tenet.
Alibi manus est occupata, alii percellit pedem,
anulum dat alii spectandum, a labris alium invocat,
cum alio cantat, attamen alii suo dat digito litteras.
Come al gioco della palla, si porge dandosi a vicenda e si concede a tutti:
a uno fa cenni, ad un altro ammicca; fa l’amore con uno, tiene stretto un
altro; ha la mano occupata con uno, un altro stuzzica col piede; a uno fa
ammirare l’anello, a un altro parla col movimento delle labbra; mentre
canta con uno, a un altro traccia lettere col dito

www.liceofranchetti.it/insegnanti/materiali/millino/nevio

NDR ( la tarentilla era una donna potentissima a causa della sua bellezza ed abilità)


La Tarentilla è una fabula palliata del commediografo e tragediografo latino Gneo Nevio del III sec. a.C. Si tratta, dunque, di una commedia latina di argomento greco; il titolo è traducibile in italiano come La ragazza di Taranto, e deriva dal nome latino della città,Tarentum. È la meglio conservata tra le commedie di Nevio, ed è l'unica delle trentacinque di cui si ha notizia e di cui sia possibile ricostruire, seppure sommariamente, la trama. Fu tratta da una commedia greca di cui non è rimasta alcuna notizia, e ottenne a Roma un grandissimo successo di pubblico.
L'opera si apre con un prologo a carattere polemico, in cui Nevio sottolineava come uno schiavo potesse in Grecia criticare una tragedia o una commedia, mentre a Roma non era ammesso che lo facesse un uomo libero: Nevio intendeva, dunque, sostenere che uno schiavo in Grecia godeva di una libertà maggiore di quella di un cittadino libero romano.




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simolauda '' facce celesti con gli occhi splendenti, simili a superbe creature; che mai si vide in tante tanta bellezza quanta nelle donne tarantine s'apprezza.
 
 
DE PUELLIS TARENTINIS
Nel De puellis tarentinis Elisio Calenzio, per far ingelosire la sua amata, che si chiamava Olimpia, così lodava la bellezza delle giovani tarantine se lo vuoi saper son tutte belle, tutte che amano e tali che non hanno venerato nessuna divinità se non Venere.
(Sito del comune di Taranto) 

Leonida da Taranto:

E così Plottide bella
che bellamente tesseva
ottantenne sull’onda
dell’archeronte varcò".



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