lunedì 17 agosto 2015

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Giò Ponti e la Cattedrale di Taranto

Che città strana è Taranto, ospita la cattedrale di Giò Ponti, opera d'arte internazionale, e pochi la considerano fra le eccellenze non solo della città. Questo troviamo scritto nel suo sito:

La cattedrale di Taranto che oggi sta sostituendo in popolarità la Torre Pirelli, si fonda su un'idea senza precedenti: la vela (così l'ha chiamata subito la gente) in luogo della cupola, o delle torri, come alto segnale. La vela è una facciata sul cielo. Dice Ponti: Ho pensato: due facciate. Una, la minore, salendo la scalinata, con le porte per accedere alla chiesa. L'altra, la maggiore, accessibile solo allo sguardo e al vento: una facciata per l'aria, con ottanta finestre aperte sull'immenso, che è la dimensione del mistero…
disse Luigi Moretti ..Questa quasi immateriale struttura è essa, ed essa sola, la chiesa. E coglieva la religiosità non-liturgica di quest'architettura, in cui la vela, che si eleva (alta 53 metri) sopra la chiesa e non comunica internamente con essa, è un canto esterno, convoca l'esterno e si riflette e si moltiplica all'esterno, negli specchi d'acqua antistanti: composta da due sottili pareti parallele, traforate, una a un metro dall'altra, su cui gioca la luce, è un'acrobazia architettonica, impasto di concretezza e di aria dedicata al cielo. All'interno della chiesa si raccolgono i fedeli: ma anche qui lo spirito è chiaro e lieve: spazio bianco e verde, muri traforati, un disegno pontiano continuo cui appartengono anche i due angelici affreschi, e non c'è altro. Né altre decorazioni, né interventi altrui. L'arcivescovo Guglielmo Motolese, committente illuminato, ha protetto il suo architetto. Non così la Città, per ora, perché l'esterno della cattedrale, vasche comprese, è aggredito dall'incuria e dalla speculazione — non aggredito dal verde, come l'architetto sperava.E vorremmo dire anche questo: il giorno dell'inaugurazione della cattedrale, dopo i discorsi delle Autorità, applauditi come discorsi, il discorso dell'Architetto fu preceduto dall'applauso un fragore lunghissimo- da parte della folla, e ascoltato non come discorso ma come desiderio. E il giorno dopo la gente dì Taranto venne alla cattedrale portando con sé vasi e piante da piantare, perché l'architetto sognava che il verde rampicante coprisse le pareti bianche della sua architettura. Noi abbiamo conservato la registrazione non del discorso ma dell'applauso, dieci minuti di tuono.



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