mercoledì 17 gennaio 2018

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ZTL centro storico Taranto e pedonalizzazione ringhiera? Si può e si deve fare



di Roberto Bellacicco 

Da qualche settimana è tornato alla ribalta il dibattito circa la pedonalizzazione della ringhiera del centro storico di Taranto. 

La proposta, in realtà non nuova, è arrivata all'attenzione della nuova giunta comunale che ne sta studiando la fattibilità dopo l'immobilità dei 10 anni di amministrazione Stefàno. 

Come ricorderete qualche anno fa il traffico veicolare sulla ringhiera ha causato, dopo la sciagurata decisione di installare i cordoli, il danneggiamento ancora visibile di alcuni palazzi storici ad opera di camion e pullman.

Una simile eventualità in altre città non sarebbe ipotizzabile neanche in un fantasioso romanzo horror.

A Taranto invece non solo è successo ma non è stato fatto nulla per impedire il ripetersi di altri incidenti.

La pedonalizzazione della ringhiera del centro storico non è solo auspicabile ma necessaria al rilancio dell'Isola. La doppia corsia (una per senso di marcia) si potrebbe realizzare in via Garibaldi, dove esiste un bellissimo lungomare che consentirebbe anche le passeggiate ai pedoni.

La realizzazione della doppia corsia in via Garibaldi dovrebbe essere accompagnata anche da una limitazione del traffico veicolare (ZTL) nel centro storico a soli utenti selezionati (taxi, ambulanze, medici, residenti, commercianti etc.) mediante sistema di videocamere poste sui due ponti in modo tale da decongestionare il quartiere.

I servizi di trasporto pubblico dovrebbero provvedere una serie di piccoli bus elettrici dedicati solo al centro storico con fermate ogni 15 minuti a partenza da Cimino, zona Croce in quartiere Tamburi e borgo umbertino dove dovrebbero essere ubicati alcuni parcheggi scambiatori (condivisibile la proposta del dott Romandini di un parcheggio multipiano in zona arsenale)

Possono essere previste specifiche eccezioni per chi offre un servizio turistico come il bellissimo apecar di “Taranto in calessino” che da diversi mesi svolge la sua attività.

Rammento che in nessuna città moderna del mondo è consentita la totale viabilità stradale nei centri storici che per loro natura sono, e devono essere, pedonali, ciclabili e dotati di ZTL

Da 6 anni vivo per motivi di studio a Parma, una delle città più progredite del Nord Italia, dove la ZTL (zona a traffico limitato) ha estensione maggiore della somma del nostro borgo antico e borgo umbertino.

A Parma non esiste la mentalità tarantina di recarsi in centro con la macchina e parcheggiare di fronte al negozio per fare compere.

I non residenti che devono recarsi in centro ci vanno in bicicletta (e stiamo parlando di una fredda e piovosa città padana) o con i bus elettrici a partenza dai parcheggi.

I commercianti non protestano per la ZTL, anzi chiedono un sempre maggiore ampliamento della stessa perchè sanno molto bene, e il dato è confermato dall'esperienza di migliaia di città nel mondo, che la pedonalizzazione accompagnata da potenziamento del trasporto pubblico serve a rilanciare le attività commerciali e non il contrario 

Chi dal centro città deve recarsi in provincia o nei quartieri tamburi e Paolo VI può rapidamente raggiungere tali mete utilizzando il ponte punta penna che è stato costruito proprio per questo motivo e che presto (speriamo) sarà collegato con la tangenziale Sud.  Non è una tragedia e i vantaggi sono enormi confrontati con gli svantaggi. 

Questa è la cosa più logica da fare e le ricadute positive su tutto il centro storico sarebbero: riduzione delle emissioni acustiche ed inquinati, aumento della vivibilità e rilancio delle attività commerciali e turistiche. Da studente di medicina ricordo che le emissioni dei gas di scarico delle auto sono una delle prime cause di morte per patologie respiratorie nelle grandi città.

Immaginate di parcheggiare la macchina in un parcheggio posto in quartiere tamburi o borgo umbertino e poi recarsi nel centro storico con un bus elettrico o con una bicicletta presa mediante sistema di bike sharing magari con un ticket omnicomprensivo fornito gratuitamente o con forti sconti a studenti, anziani e meno abbienti.

Immaginate un lungomare pedonale di 2,5 km che va dal ponte di pietra fino all'inizio di Viale Virgilio (ristorante Nautilus). Diventerebbe il più esteso lungomare pedonale d'Italia.  

Sembra un futuro lontano anni luce.
E' in realtà il passato perchè in altre città è stato realizzato almeno 15 anni fa.

Non stiamo dunque ragionando di un qualcosa di nuovo bensì di un modello di viabilità ben sperimentato e dalla sicura efficacia che deve essere adattato al caso di Taranto.

A consiglieri comunali lancio una sfida: sarebbero disposti a rinunciare alle auto e parcheggiare al di qua del ponte girevole trasformando piazza castello da scomposto e disordinato parcheggio a prestigiosa piazza interamente pedonale in grado di offrire in pochi metri una passeggiata storica compresa fra il VI sec. a.C (tempio dorico) e il XV sec (castello aragonese)?

Sarebbe qualcosa di eccezionalmente bello. 
Come eccezionalmente bella è la città di Taranto.


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