Nel 2002 il Centro culturale Filonide ha restaurato con i fondi familiari della famiglia Bellacicco (senza alcun finanziamento pubblico o privato) l'Ipogeo di palazzo de Beaumont Bonelli (risalente al VIII sec a.C.) e la soprastante Casa della Marchesa de Beaumont (XVII sec), entrambi siti nel Borgo Antico di Taranto.
L'Ipogeo di Palazzo de Beaumont Bonelli, ribattezzato Museo Spartano di Taranto, recuperato e sottratto al degrado, è dal 2004 contenitore di eventi culturali ed artistici, meta di visite guidate e punto di riferimento di turisti e visitatori del Borgo Antico e della Taranto Sotterranea.
L'intera operazione di recupero e restauro è avvenuta senza finanziamenti e quindi senza spesa per gli enti pubblici.
Gran parte degli immobili siti nel borgo antico sono di proprietà del comune di Taranto notoriamente privo di fondi e quindi impossibilitato anche nella messa in sicurezza degli stessi.
Il restauro e la gestione di un ipogeo ha costi elevatissimi (basti pensare alla semplice manutenzione ordinaria), La riqualificazione non può dunque prescindere dall'inserimento di qualsiasi immobile recuperato nell'ambito di un circuito turistico/culturale/economico/sociale che possa per lo meno coprire gli elevati costi di mantenimento.
La via di recupero dei "privati illuminati" ovvero non quelli che mirano alla speculazione e al guadagno ma coloro i quali credono fermamente in una valorizzazione degli immobili con incentivo alla nascita di attività degli stessi con ricadute positive per tutta la città sembra essere, ad oggi, l'unica via percorribile al di là di fumose chiacchiere che si sono sprecate negli scorsi decenni.
Nel corso degli ultimi 30 anni ci sono stati numerosi incontri, convegni, "tavoli tecnici" e "cabine di regia" che non hanno mai portato a nulla di concreto, visibile e tangibile con ricadute economiche e occupazionali per la città
Può quello del Museo Spartano essere un modello fattivo, concreto e già sperimentato di recupero da estendere all'intero centro storico di Taranto?
L'Ipogeo di Palazzo de Beaumont Bonelli, ribattezzato Museo Spartano di Taranto, recuperato e sottratto al degrado, è dal 2004 contenitore di eventi culturali ed artistici, meta di visite guidate e punto di riferimento di turisti e visitatori del Borgo Antico e della Taranto Sotterranea.
L'intera operazione di recupero e restauro è avvenuta senza finanziamenti e quindi senza spesa per gli enti pubblici.
Gran parte degli immobili siti nel borgo antico sono di proprietà del comune di Taranto notoriamente privo di fondi e quindi impossibilitato anche nella messa in sicurezza degli stessi.
Il restauro e la gestione di un ipogeo ha costi elevatissimi (basti pensare alla semplice manutenzione ordinaria), La riqualificazione non può dunque prescindere dall'inserimento di qualsiasi immobile recuperato nell'ambito di un circuito turistico/culturale/economico/sociale che possa per lo meno coprire gli elevati costi di mantenimento.
La via di recupero dei "privati illuminati" ovvero non quelli che mirano alla speculazione e al guadagno ma coloro i quali credono fermamente in una valorizzazione degli immobili con incentivo alla nascita di attività degli stessi con ricadute positive per tutta la città sembra essere, ad oggi, l'unica via percorribile al di là di fumose chiacchiere che si sono sprecate negli scorsi decenni.
Nel corso degli ultimi 30 anni ci sono stati numerosi incontri, convegni, "tavoli tecnici" e "cabine di regia" che non hanno mai portato a nulla di concreto, visibile e tangibile con ricadute economiche e occupazionali per la città
Può quello del Museo Spartano essere un modello fattivo, concreto e già sperimentato di recupero da estendere all'intero centro storico di Taranto?
Guarda il video: l'ipogeo prima del restauro
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