mercoledì 2 settembre 2015

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L'arte in età ellenistica



Il Fauno Barberini o il Satiro ubriaco è un'antica scultura greca di epoca ellenistica che raffigura un satiro dormiente, probabilmente del 220 a.C. circa. Essa è attualmente conservata presso la Gliptoteca di Monaco (Inv. 218). Proviene da Roma, ove fu ritrovata nei fossati di Castel Sant'Angelo attorno al 1624. Nel 1628 era già nella collezione del cardinale Francesco Barberini. Fu ben presto una delle statue più ammirate di Roma, paragonata per bellezza al mutilo Torso del Belvedere. Conservata in Palazzo Barberini, ove fu ammirata e descritta per due secoli, divenne oggetto di tentativi di acquisto già nella seconda metà del Settecento, come innumeri opere d'arte delle collezioni principesche romane nel periodo del Grand Tour. I Barberini incaricarono Gian Lorenzo Bernini di un delicato restauro dell'opera, rinvenuta mutila di alcune parti.

Fu il principe ereditario Ludovico di Baviera, che stava allestendo la Gliptoteca di Monaco in quegli anni, a spuntarla nel 1814. Il cardinale Pacca fece porre un bando all'esportazione, anche su sollecitazione di Antonio Canova, perché questo capolavoro restasse a Roma; ma dopo alcuni anni di pressioni diplomatiche fu ottenuta la revoca del bando e la scultura partì da Roma alla fine del 1819. il 6 gennaio 1820 arrivò a Monaco, ove fu collocata in un emiciclo a lei appositamente destinato da tempo nella Glyptothek. È tuttora considerata un capolavoro dell'arte ellenistica.

( da wikipedia )

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