domenica 6 settembre 2015

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Frecciarossa: Bari Si, Lecce Si, Taranto NO. Il perenne isolamento di Taranto

Questione Frecciarossa: A Bari SI. A Lecce SI (con i fondi della regione Puglia). A Taranto NO.
Quando si parla di trasporti pugliesi il copione è sempre lo stesso da anni

Qualsiasi cosa (che siano fondi, finanziamenti, voli aerei o treni) arrivano innanzitutto a Bari.

Poi gli amministratori di Lecce e provincia alzano (giustamente) la voce e invocano maggiore attenzione per il proprio territorio ottenendo ciò che vogliono.

E Taranto? Come è noto Taranto non fa parte della Puglia. Non fa parte neanche dell'Italia visto che le leggi italiane qui non valgono se non quando bisogna far ripartire a tutti costi l'Ilva a costo di stravolgere la carta costituzionale e l'intero ordinamento giuridico italiano.

Tagliati fuori da tutto e tutti. 

Come la New York del film "Fuga da New York" di John Carpenter dove un muro divide la città dal resto dello stato.

Dopo le polemiche da parte dei cittadini leccesi il presidente Emiliano dichiara che la Regione Puglia è intenzionata a coprire le spese del servizio Frecciarossa fino a Lecce per consentire a Trenitalia di non andare incontro a perdite economiche.

http://bari.repubblica.it/cronaca/2015/09/06/news/frecciarossa_da_bari_a_lecce_con_i_soldi_della_regione_trenitalia_apre_a_emiliano-122298065/

E Taranto? Niente. Semplicemente non esiste. Neanche sulle cartine geografiche.

Taranto che risulta oggi la città pugliese più emarginata in assoluto è ancora una volta di fatto ignorata, snobbata, cornuta e "mazziata"

Ricordiamo al presidente della Regione Puglia Michele  Emiliano:
-che il Salento è anche Taranto la quale è, anzi, la città più grande del Salento.
-che Taranto, città di 200.000 abitanti e terza città del meridione peninsulare, dispone oggi di una sola coppia di Frecciabianca al giorno per il nord italia.
-che Taranto è la città che avrebbe più bisogno in assoluto di trasporti in quanto sta cercando di emanciparsi dalla fallimentare monocultura dell'acciaio per puntare su una economia basata su turismo e beni culturali.
-che Taranto è ogni giorno sulla bocca di tutti. Faremo, vedremo, realizzeremo. Ma poi quando arrivano i fatti concreti viene semplicemente ignorata.

Il presidente Emiliano ha speso grandi parole per Taranto e non abbiamo motivo di dubitare della sua buona fede. Ma sulla questione trasporti è ora che passi ai fatti concreti, visibili e tangibili.

Non basta chiedere a Trenitalia di prolungare fino a Taranto ben sapendo che dirà di no per "motivi tecnici"

Le cose bisogna volerle davvero.

La sua credibilità si gioca ora su azioni concrete e non sulle buone intenzioni.

Sia sulla questione treni che sull'aeroporto di Taranto-Grottaglie misteriosamente senza voli per precisa volontà politica pur avendo un enorme bacino di potenziali passeggeri da Puglia, Basilicata e Calabria

Ma perchè Taranto è perennemente isolata?
Tre i motivi principali:
1)Offrire a Taranto nuove possibilità di sviluppo vuol dire dimostrare che è possibile andare oltre la fallimentare monocultura dell'acciaio. E' facile intuire che uno sviluppo alternativo non sia ben visto da chi abbia interesse (governo in primis) a far galleggiare l'Ilva per salvare le banche creditrici.

2)Taranto non ha amministratori e rappresentanti autorevoli in grado di alzare la voce e sbattere i pugni sul tavolo. Se ci fossero, la Regione Puglia avrebbe meno spazio di manovra nell'ostacolare costantemente lo sviluppo dei trasporti a Taranto

3)Taranto non ha una opinione pubblica  in grado di fare rumore. A Lecce sono partite raccolte di firme, titoloni sui giornali e interminabili interviste. A Taranto nulla.

Il quotidiano di Puglia ha dato il via ad una raccolta di firme per ottenere il prolungamento fino a Lecce del Frecciarossa inserendo, maliziosamente, anche i cittadini di Taranto fra i beneficiari del servizio. Taranto fa parte del Salento solo quando serve...

Invitiamo gli organi di informazioni e di opinione tarantini ad alzare la voce, anzi ad urlare con ossessive campagne di stampa contro l'ennesimo insulto alla città.

Se non lo fanno i cittadini chi può farlo?


Domenica 06/09/15 - Ore 11.02



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